Duro attacco di una parte dello Sna, che fa riferimento a Roberto Salvi, recentemente battuto di misura alle elezioni per la presidenza del sindacato da Claudio Demozzi, contro il decreto del governo approvato venerdì scorso. Il movimento Agenti al Centro chiede un’azione rapida del nuovo presidente per cambiare le norme sugli intermediari.
Gli intermediari si fanno sentire. Dopo il sì (con riserva) delle compagnie, il plauso (pur con evidenti distinguo e profili critici) dell'Ania e l'entusiasmo dei consumatori che sperano giustamente di veder calare il costo dei premi Rc auto, arriva la dura risposta degli intermediari. O meglio, di una componente cospicua degli agenti iscritti allo Sna, il più grande sindacato di categoria, guidato ora dal nuovo presidente Claudio Demozzi, dopo la vittoria di misura conquistata contro la lista di Roberto Salvi. Ed è proprio quest'ultimo a riaccendere la miccia del confronto con il presidente e soprattutto a criticare molto aspramente il decreto sulle liberalizzazioni, licenziato venerdì dal Consiglio dei ministri. In una lettera inviata direttamente a Claudio Demozzi e diffusa in questi giorni tra i colleghi del sindacato, Salvi rimprovera il presidente di non aver fatto abbastanza per difendere le ragioni della categoria.
"La lettera che hai inoltrato alle massime Cariche Istituzionali dello Stato - attacca Salvi - poteva e doveva essere accompagnata da azioni più incisive nella fase strategica del dibattito politico sulle liberalizzazioni". Secondo l'ex sfidante di Demozzi, che ora guida il movimento Agenti al Centro in seno al sindacato, se gli intermediari si fossero "mossi bene" avrebbero potuto "indirizzare e sollecitare le scelte del Governo". Salvi, entrando nel merito delle liberalizzazioni, sostiene che sia "necessario a questo punto affermare con determinazione" quanto il decreto sia "ingiusto, incoerente, inefficace e paradossale".
E' inefficace rispetto all'obiettivo del Governo di ridurre i costi della Rc auto per i consumatori, si legge nella lettera. "E' risaputo ed evidente - continua Salvi - che la causa principale dei continui aumenti delle polizze Rc auto è da ricondursi all'approccio, non adeguatamente controllato da Istituzioni ed Organi di Vigilanza, che le compagnie hanno verso il mercato". Dal punto di vista degli agenti invece "l'obbligo dei tre preventivi rappresenta un ulteriore inutile aggravio burocratico, oltretutto facilmente aggirabile dalle compagnie, che costituisce, in particolare per le agenzie di piccole dimensioni fortemente presenti nella rete di vendita, un ulteriore impedimento per poter dedicare tempo alla consulenza a favore dell'utente". Contemporaneamente, fa notare Salvi, "non esiste alcuna categoria di lavoratori costretti, gratis, a propagandare prodotti e servizi della concorrenza". Il decreto sarebbe incoerente perché "le altre liberalizzazioni riguardano per lo più categorie che decidono il prezzo dei servizi che vendono (ad esempio avvocati) e quindi l'abolizione dei prezzi minimi potrebbe generalmente calmierare le tariffe. Gli intermediari assicurativi invece non hanno potere diretto sulle tariffe". In ultimo Salvi definisce addirittura "paradossale" che non venga nemmeno riconosciuta "la possibilità di collaborazione imprenditoriale tra agenti", così che gli intermediari sarebbero "obbligati ad una complessa e rigida opera di consulenza con conseguenti responsabilità di trasparenza ed adeguatezza, senza libertà di operare".
Fin qui le cose che la componente agenti capeggiata da Salvi critica, se non rifiuta, del pacchetto liberalizzazioni. Ma la lettera non si esaurisce e gli Agenti al Centro propongono le loro soluzioni in forma di consigli al neo presidente Demozzi. Vogliono, tra le tante richieste "l'organizzazione di una rapida attività di volantinaggio nelle agenzie; verificare con pareri legali la possibilità di presentare un immediato ricorso al Tar per manifesta inapplicabilità della norma; scrivere all'Isvap sulla incompatibilità del Decreto sul Regolamento; iniziare una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per il riordino del mercato assicurativo; indire una manifestazione a Roma davanti al Parlamento, coinvolgendo le Associazioni dei Consumatori e scrivendo ai Parlamentari per informarli dettagliatamente della problematica".
Insomma Salvi chiede una mobilitazione di massa, stile camionisti o taxisti, fatte le dovute proporzioni. "Dobbiamo assolutamente ottenere - continua Salvi - che il testo venga emendato in parlamento. E' l'ultima possibilità che abbiamo, tenendo conto, ovviamente, che i tempi sono strettissimi". L'appello per una levata di scudi degli agenti si chiude con una richiesta di "un piano d'azione sindacale applicato con determinazione". "E' sicuramente il momento di agire", chiude la lettera.
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